Salumi Trentini: tradizione in crescita

Fonte, Consorzio Trentino Salumi – Circa 15 milioni di chilogrammi di salumi prodotti ogni anno, con un exploit di crescita del 15% dal 2003 ad oggi per la carne salada, il prodotto più conosciuto e distintivo fra quelli del Trentino: la consistenza della produzione dei salumi trentini sta in questi numeri, che sono alla base della richiesta del riconoscimento IGP già avviata dal Consorzio Trentino Salumi. Quantità, ma anche livelli qualitativi sempre più elevati e regolamentati.Non solo mele, non solo grappa e non soltanto vini: anche i salumi, quindi, hanno avviato un percorso di affermazione di identità come prodotto territoriale del Trentino. Da una parte, con un ampliamento dei mercati (ancora poco estero, ma molte regioni di nuovo acquisizione nel Nord Italia, quali Liguria, Lombardia, Piemonte, Emilia, oltre al consolidato e vicino Veneto), dall’altra dotandosi di regolamenti per qualità e garanzia. Dal 2007, ad esempio, è attuata la certificazione volontaria per i prodotti tradizionali Carne Salada del Trentino, Luganega del Trentino, Mortandela Affumicata della Val di Non e Speck del Trentino.

Settore in movimento ed emergente, anche sul fronte della promozione che passa dall’individuale al collettivo. Come è accaduto sabato 20 e domenica 21 novembre a Cembra nella prima edizione dell’evento “Diamoci del T”, organizzato dal Consorzio Trentino Salumi, con i suoi 27 soci presieduti da Loris Largher.

Una “T” ad indicare Trentino, ma anche Tradizione, Tipico, Territorio e Trendy, con un ventaglio di “applicazioni” possibili, dai corsi di formazione alle riflessioni stimolate in talkShow, dal party glamour al pranzo con ricette a base di salumi.

Una prima edizione che ha portato a vari risultati: centinaia le presenze al pranzo con salumi trentini, due Istituti Alberghieri impegnati nella preparazione di menu di alto livello, due grandi chef, Antonino Sanna e Rinaldo Dalsasso, che hanno seguito l’opera degli studenti degli Istituti Alberghieri, 400 visitatori per le vie di Cembra per un totale di 4000 assaggi, 12 punti di degustazione, visite a monumenti e attrattive artistiche, un testimonial autorevole, Edoardo Raspelli, tutti coinvolti a parlare e a far parlare di salumi trentini.

Con un’appendice importante: sabato 27 novembre, nella Giornata della Colletta Alimentare, Loris Largher ha consegnato un simbolico assegno di maxi dimensioni (ma anche uno reale di 3000 Euro) a Padre Fabrizio dei Frati Cappuccini di Trento per la Mensa della Provvidenza. L’assegno è il risultato di quanto raccolto durante l’asta dei Menu e dal pranzo di domenica 21 novembre.

La formula adottata è stata quella del “far sistema” a partire dalla collaborazione con gli Accompagnatori di Territorio del Trentino, iscritti in numero cospicuo ai corsi tenuti da vari esperti nella due giorni di Cembra e operativi in visite guidate. Attiva anche la Federazione Trentina della Cooperazione, partner particolarmente significativo in “Diamoci del T” con il progetto “Senti la differenza”. Grande disponibilità di location e organizzazione dal Comune di Cembra con il suo sindaco, Antonietta Nardin. A completare il quadro, gli interventi nel TalkShow condotto da Edoardo Raspelli di Caterina Dominici, consigliere provinciale e regionale del Trentino, e di Ugo Faccenda, Vicepresidente dell’Associazione di Promozione turistica. E, poi, gli Istituti alberghieri IFPA Di Rovereto e Levico Terme ed ENAIP di Tesero, autori dei menù battuti all’asta da Raspelli.

Il futuro? “L’iniziativa – commenta Loris Largher – è stata la dimostrazione delle sinergie che il nostro Consorzio può sviluppare con il territorio e gli altri comparti dell’agroalimentare e delle potenzialità di attrattiva dei salumi trentini. Da ripetere, sicuramente, in una seconda edizione”.

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