BiAglut, la nuova pasta “Trafilata al bronzo” per celiaci

La Pasta "Trafilata al Bronzo" per Celiaci

La Pasta "Trafilata al Bronzo" per Celiaci

La celiachia è l’intolleranza alimentare più frequente in assoluto, scatenata dall’ingestione del glutine – proteina presente in alcuni cereali quali frumento, segale, orzo e farro – da parte di soggetti geneticamente predisposti, ai quali può provocare gravi danni alla mucosa intestinale. Solo una dieta rigorosamente priva di glutine riesce a garantire una buona qualità di vita ai celiaci. Ed oggi per loro ad affiancare la classica linea Biaglut PastaMia arriva la nuova pasta BiAglut “Trafilata al bronzo”, nelle 5 referenze top: fusilli, penne, sedani, spaghetti e linguine, in vendita nelle farmacie, parafarmacie e negozi specializzati di tutta Italia.
La pasta, base della dieta mediterranea, è l’alimento maggiormente consumato dai celiaci in Italia e costituisce il primo segmento del mercato senza glutine (2.700 tonnellate/anno, pari all’80% dei consumi complessivi). La nuova pasta “Trafilata al bronzo” risponde ai bisogni dei consumatori grazie alla tradizione delle trafile al bronzo per ottenere la giusta rugosità e trattenere al meglio il condimento e, grazie alla selezione di specifiche varietà di riso, offre la giusta consistenza e il piacevole “morso”.
BiAglut è il marchio del Gruppo Heinz (Plasmon, Nipiol, Dieterba, Aproten e Heinz) specializzato nella produzione di alimenti senza glutine dal 1964, sinonimo di qualità e tradizione. A supporto di questo lancio un piano di comunicazione completo: locandine, trade folder, una sezione dedicata sul sito www.biaglut.it (20.000 visite uniche mensili) con invio di DEM e più di 35.000 newsletter al mese, un piano redazionale interattivo sulla pagina Facebook BiAglut (oltre 7.000 iscritti alla fanpage), pubblicità sulle testate specializzate. Il numero dei celiaci in Italia è in continuo aumento: oggi le persone affette da questa patologia sono 138.000, praticamente raddoppiate negli ultimi cinque anni (a fine 2007 erano 64.000). Per più di due terzi si tratta di donne (98.000 rispetto a 40.000 uomini).

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