Pasqua: vincono i piatti della tradizione

Sprazzi di sole alternati a nuvolosità e qualche pioggia. Non è solo il quadro meteorologico della Pasqua imminente ma è anche la trasfigurazione del momento di crisi che sta vivendo la ristorazione.

In base alle rilevazioni effettuate dall’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (APPE) di Padova su un campione di operatori aperti durante le festività (Pasqua e Pasquetta), le prenotazioni stanno andando abbastanza bene, con qualche impennata nel comprensorio dei Colli Euganei, destinato a registrare felicemente il “tutto esaurito”.

La formula al ristorante nella maggioranza dei casi sarà quella del tutto compreso – in grado di conciliare le esigenze organizzative del ristorante con quelle di risparmio  dei clienti – per una spesa media di 40 euro a persona.

«I cittadini hanno sempre meno soldi per il tempo libero e sono sopraffatti dal pessimismo che si respira a causa dell’overdose di brutte notizie che quotidianamente giornali e tv sfornano a piè sospinto  – commenta il presidente APPE Erminio Alajmo – Per fortuna ci sono molti ristoranti che consentono di passare una festività fuori casa rispettando la tradizione anche a tavola, con il menu pasquale del proprio territorio, senza necessariamente spostarsi troppo dai luoghi di residenza».

Curiosando tra i vari menù, il piatto forte rimane, naturalmente, il classico agnello (cibo rituale della tradizione cristiana) o capretto, declinati nelle tante varianti. Nei primi piatti primeggiano le proposte a base di asparagi di Pernumia e Conche di Codevigo, erbette spontanee di stagione e piselli di Baone. Sul fronte “dolci” è tutto un tripudio di focacce pasquali e colombe di pasticceria, variamente ricombinate con salse alle creme ed impreziosite da frutta fresca, agrumi o cioccolate.

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