Botulino killer: osservare le regole per fare le conserve

Botulino Killer - osservare le regole per la lavorazione

Botulino Killer - osservare le regole per la lavorazione

Sono 9 milioni, secondo una indagine Coldiretti-Swg, gli italiani che preparano in casa marmellate, sottoli o sottaceti, un’attività che comporta l’osservanza di precise regole in quanto la sicurezza degli alimenti conservati parte dalla qualità e sanità dei prodotti utilizzati, ma non può prescindere da precise norme di lavorazione che valgono per il settore agroindustriale, ma che devono valere anche per i consumatori ‘fai da te’. È quanto rileva la Coldiretti in riferimento al grave episodio di intossicazione alimentare verificatosi a Fiumicino che ha provocato la morte di due persone che avrebbero mangiato conserve alimentati artigianali con la probabile presenza del batterio botulino.

BOTULINO KILLER: CONTROLLI INDISPENSABILI
Se i cibi commerciali conservati in scatola devono essere controllati accuratamente in fase di produzione, di trasporto e stoccaggio, di vendita e prima del consumo anche chi prepara conserve in casa deve studiare accuratamente i tempi, le pressioni, le temperature necessarie per distruggere le spore del botulino.

BOTULINO KILLER: COSA FARE PER DISTRUGGERLO
Per distruggere la tossina, informa la Coldiretti, le conserve di vegetali fatte artigianalmente, realizzate partendo da prodotti rigorosamente selezionati e puliti, devono essere fatte sterilizzate facendole bollire in contenitori di medio-piccole dimensioni per almeno dieci minuti. L’aggiunta di aceto e la conservazione dei barattoli al di sotto dei 10° C riducono il rischio di sviluppo del microrganismo, mentre nella preparazione delle marmellate è opportuno utilizzare almeno una quantità di zucchero pari al 50% del peso della frutta. Gli alimenti non completamente trattati devono essere refrigerati.

ATTENZIONE AI COPERCHI GONFI DELLE CONSERVE
Se i coperchi dei contenitori sono rigonfi
, ricorda la Coldiretti, ciò può essere provocato anche dal botulino che è un batterio infido in quanto non manifesta odori o sapori strani. A maggior ragione se si manifestano odori anomali i prodotti vanno immediatamente eliminati in quanto può risultare pericoloso anche l’assaggio. Se si sospetta la presenza della tossina, conclude la Coldiretti, è opportuno rendere gli alimenti innocui prima di gettarli bollendoli.

A cura di www.ilmessaggero.it 

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