Italiani e il cibo: la crisi non frena i consumi

Italiani e cibo: la crisi non frena i consumi

Italiani e cibo: la crisi non frena i consumi

Secondo un’indagine Nielsen, all’estero si risparmia sul cibo, in Italia meno. Chiamiamolo pure “Italian style“: alla tavola, pur in un momento di difficolta’, in Italia non si rinuncia. Se, all’estero, davanti alla crisi si taglia anche sui consumi alimentari, in Italia l’impresa ci costa molta piu’ fatica e preferiamo risparmiare in altri campi, come il vestiario – lo dice una recente ricerca su base mondiale sui consumi nei primi sei mesi del 2013 elaborata da Nielsen. In ambito europeo – inoltre – i consumatori italiani si lasciano andare a spese non strettamente necessarie in percentuale superiore alla media.

LA RICERCA NIELSEN SUI CONSUMI MONDIALI
Con precisione, i dati raccolti da Nielsen (lo ricordiamo, su consumi relativi al primo semestre 2013) affermano che il 64% degli intervistati italiani non sa rinunciare ai piaceri della tavola e preferisce non tagliare sui consumi alimentare, continuando a scegliere i cibi da portare in tavola. In Europa, invece, la percentuale di chi per il cibo non guarda a spese e’ sensibilmente piu’ bassa, con una media che si attesta al 58%.

Se i soldi non ci sono, noi italiani preferiamo risparmiare altrove. Stando ai dati Nielsen, infatti, siamo piu’ propensi a contrarre i consumi nel campo del vestiario (il 69% degli intervistati, infatti, puo’ dichiara di potere fare a meno di ulteriori capi d’abbigliamento, scarpe o accessori). Nel terzo trimestre dell’anno, inoltre, dicono i numeri che il 43% dei consumatori italiani ha ridotto anche l’utilizzo dell’automobile, mentre per quel che concerne il largo consumo, il 57% dei consumatori intervistati ha indirizzato le proprie scelte su prodotti piu’ economici.

I CONSUMI DEGLI ITALIANI A CONFRONTO CON L’EUROPA
Se guardiamo alle statistiche sui consumi in scala europea, gli italiani marcano una differenza rispetto alla media quanto stile d’acquisto. Nell’ultimo anno, infatti, nelle altre nazioni europee i consumatori che hanno dichiarato di avere effettuato solo gli acquisti strettamente necessari sono il 56% degli intervistati: nel Bel Paese, invece, tale percentuale si ferma al 46%. Risulta in linea con la media europea, invece, la percentuale degli italiani che sembrano non essere toccati dalla crisi, ovvero di quanti dichiarano di poter sostenere qualunque spesa, senza rinunciare a nulla: l’11%.

L’AUMENTO DELL’IVA
Sara’ interessante vedere, nei prossimi mesi, come l’aumento dell’aliquota iva ordinaria dal 21 al 22% (anche per bibite gassate, superalcolici, succhi di frutta, vini e acque minerali) impattera’ sugli stili di consumo degli italiani. Prima del rincaro, infatti, la ricerca Nielsen indicava nel 64% la percentuale di italiani che sarebbe stata in grado di far fronte all’aumento dei prezzi dei generi alimentari.

Fonte: La Stampa

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