All’interno di SAPEUR il “Wine Festival Forlì”

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Il Wine Festival di Forlì in SAPEUR

Che cos’è un piatto prelibato senza il giusto bicchiere ad esaltarlo?
Lasciarsi andare al piacere della buona tavola significa godere del connubio perfetto tra cibo e bevanda, meglio se un calice di ottimo vino.
FORLÌ WINE FESTIVAL è il nuovo padiglione all’interno della fiera SAPEUR dedicato ai vini dell’Emilia Romagna, per gli appassionati, per gli esperti e per tutte le persone desiderose di accostarsi al mondo dell’enologia con un atteggiamento di scoperta, meraviglia e apprendimento.
Al centro di FORLÌ WINE FESTIVAL, c’è la cultura del mangiar bene e del buon bere, tramandata nel corso dei secoli e divenuta segno distintivo del nostro Paese.
La passione per la vitivinicultura ha spinto i produttori emiliano-romagnoli a investire molto in qualità, professionalità, tecniche di coltivazione e vinificazione nel rispetto della tradizione agricola, per ottenere prodotti sempre migliori, diventati oggi eccellenze che rappresentano non solo la Regione, ma l’intera Italia.

Ad ogni edizione verranno ospitati i vini di una seconda regione. Per quest’anno la scelta è caduta sulle Marche, che parteciperà attivamente con le eccellenze delle Terre del Verdicchio, del Conero, dei Colli Pesaresi, dell’Ascolano e infine del Maceratese.

Venerdì 23 gennaio 2015
ore 16.00 Pignoletto e Rebola: da un unico vitigno, mare e monti a confronto
In un viaggio di calici brillanti, insieme a Bruno Piccioni viaggeremo per le verdeggianti colline di Bologna, sua culla d’adozione. Dirigendoci verso sud, si svestirà d’effervescenza e sui colli di Rimini, caldi dal sole e freschi di brezza si presenterà a noi cambiato d’identità. Con il nome di Rebola mostrerà la sua forza e la sua persistente avvolgenza mandorlata.
Relatore: PICCIONI BRUNO

ore 18,00 Le Marche D.o.c.g.: Tradizione e qualità nel bicchiere
Basterebbe risalire all’etimologia del nome: “mark” dal tedesco “confine” per capire la sua eterogenità. Fin a qui, si estendevano i confini del Sacro Romano Impero e, come tutte le terre destinate a vivere tra i limiti di altre, è stata via di passaggio dei prodotti dal Nord e al Sud. Le Marche, unica delle regioni che ancora si fregia di un nome al plurale, tanta è la molteplicità viva che la rappresenta anche nel mondo enologico. Dai bianchi freschi, secchi e delicatamente profumati quali Verdicchio, Pecorino e Passerina fino ai rossi di impenetrabile corpo come Montepulciano, Sangiovese e Vernaccia.

Sabato 24 gennaio 2015
ore 15.00 Vitigni e vini autoctoni: valore aggiunto di un territorio
Cos’è che può descrivere un territorio? Cosa lo identifica e lo diversifica? La sua gente, i suoi prodotti, il suo patrimonio: ecco il significato di autoctono. In una parola è racchiusa la storia di un’intera terra. E noi siamo il paese degli autoctoni, con oltre 600 varietà. ?Un incontro, condotto da Annalisa Linguerri, che con i racconti di vini, vitigni e vignaioli descriverà anche un’ inedita ed inaudita di parte di noi.

ore 17.00 Romagna Docg Albana: tante tipologie e una denominazione da valorizzare
Erano i tempi dei grandi romani e già Plino il Vecchio ne cantava le lodi. Passano, poi, i secoli, è il 1987 quando acquisisce il riconoscimento D.O.C.G primo tra i vini bianchi in Italia. Una storia di successi quella dell’Albana, eppure pare ancora difficile poterne tratteggiare un profilo comune. Ci riusciremo in quest’incontro? Mano ai calici, ascoltiamo l’Albana.

ore 19.00 Le Bollicine: abbinamenti di gran classe, come e quando abbinare i vini spumanti?
Spumanti, vini da festa? Non solo! Gli spumanti possono accompagnare il pasteggio; sono ottimi compagni d’aperitivo o nobili cavalieri da dessert. Insieme a Roberto Gardini, uno dei degustatori più esperti del mondo effervescente, ci divertiremo a combinare matrimoni di gusto, che esalteranno anche le papille meno appassionate.

Domenica 25 gennaio 2015
ore 16.00 Lambrusco: territori, tipologie, un vino per tutti
E’ il frutto della Labrusca, della vite più antica e selvatica. E’ il simbolo dell’opulenza delle città di Modena e Reggio Emilia, dove trionfano le colesteroliche carni suine, insaccate e così magistralmente preparate.?Effervescente, di un color porpora che conquista e fa gioire, sarà per questo che è anche uno dei vini più esportati al mondo. Solo con Giorgio Amadei possiamo parlare di Lambrusco e coinvolgervi in questa parte di mondo tutta assolutamente emiliana.

ore 18.00 Sangiovese di Romagna: le sue potenzialità di evoluzione
E’ lunga, appassionante e unica la storia del sanguis Jovis, che dai banchetti romani arrivò nel Cinquecento a conquistare il centro e il sud dell’Italia rinascimentale. Nel 1876 a Siena la Commissione Ampelografica si riunisce per distinguerne le tipologie, che ad oggi solo in Italia sono presenti in oltre un centinaio di Doc. Nel 2011 arriva il Romagna Sangiovese, una vittoria, ma anche una nuova sfida per i produttori, che si vedono coinvolti in un nuovo disciplinare. Facciamo allora il punto con uno degli uomini del Sangiovese, Giorgio Amadei.

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