La pasta Divella, passione e tradizione con un futuro di sostenibilità

Storica azienda pugliese con centotrent’anni di storia, generazione dopo generazione il pastificio di Rutigliano è diventato uno dei più amati in Italia e nel mondo. E senza dimenticare l’importanza delle origini, oggi si fa promotore nuovo modello di sviluppo sostenibile.

Quando si parla di eccellenze enogastronomiche pugliesi, uno dei prodotti più importanti – e uno degli ambasciatori della dieta mediterranea e del Made in Italy – è la pasta, che in Divella trova uno dei suoi maggiori interpreti. Dal 1890, quando Francesco Divella realizzò il primo mulino a Rutigliano, nel Barese, in centotrent’anni di storia l’azienda è diventata una grande realtà produttiva che è stata capace, grazie alla capacità di guardare al futuro senza dimenticare le tradizioni del passato, di imporsi come protagonista sul mercato nazionale e su quello globale.

Partendo quel primo impianto barese dedicato alle farine, Divella ha conosciuto un successo dopo l’altro: tra il 1910 e il 1920 ha preso il via anche la produzione della pasta nel primo pastificio semi-artigianale del marchio: la seconda generazione della famiglia, che iniziava ad ereditare la gestione dell’azienda, avviò la costruzione del mulino a grano duro a Noicattaro, alle porte del capoluogo pugliese.

Il boom negli anni Sessanta e Settanta

Tra tante difficoltà il pastificio di Rutigliano cominciò quindi a registrare anche i primi incrementi di produzione: a partire dalla fine degli anni Sessanta iniziò un progressivo sviluppo della produzione di pasta, fino ad arrivare al boom degli anni Settanta: era il momento del nuovo passaggio generazionale, il momento in cui alla seconda generazione si affiancava la terza, che prese quindi definitivamente in mano le redini dell’azienda negli anni Ottanta.

Un periodo, questo, che per la crescita della società barese fu decisivo: nel gennaio 1989 venne infatti inaugurato il nuovo stabilimento di Rutigliano, nella zona industriale, nel quale gli impianti produttivi sono stati costantemente potenziati anno dopo anno, con una serie di investimenti e l’aggiunta di nuove linee di produzione.

Oltre mille tonnellate di pasta al giorno

Oggi, quando a gestire l’azienda è la quarta generazione, in Divella lavorano 320 persone che ogni giorno producono nei pastifici 1.000 tonnellate di pasta secca con oltre 150 formati e 35 tonnellate di pasta fresca, mentre nei mulini vengono macinate ogni giorno 1.200 tonnellate di grano duro e 400 di grano tenero. Ma insieme a una delle paste più amate e apprezzate in Italia e nel mondo, la “Passione Mediterranea” di Divella è anche nei biscotti che, eredi degli storici “Ottimini” lanciati negli anni Novanta, da più di vent’anni sono il modo migliore per iniziare la giornata con una colazione buona e sana. Oggi la linea forno Divella fattura oltre 30 milioni di euro e vanta un impianto produttivo di ultima generazione sempre all’interno dello stabilimento di Rutigliano.

Un nuovo modello di sviluppo sostenibile

E se il senso di responsabilità nei confronti dei consumatori e la predisposizione all’innovazione sono stati tra le chiavi del successo mondiale del brand (Divella è presente in oltre 120 Paesi, recentemente è stata premiata in Cina come “Eccellenza italiana” durante la 16esima edizione dei China Awards e proprio nel Paese asiatico ha incrementato l’export del 5% a fronte di un calo generalizzato del settore), la nuova sfida nella quale l’azienda è impegnata è quella della sostenibilità ambientale. L’obiettivo è infatti quello di creare di un nuovo modello di sviluppo sostenibile: anzitutto attraverso la realizzazione di prodotti che rispondano a criteri di sostenibilità ambientale e quindi con l’utilizzo di codici etici e di comportamento da condividere con clienti e fornitori lungo tutta la supply chain e con l’avvio di corsi di formazione specifica per i dipendenti sui temi di responsabilità sociale ed ambiente.

Più responsabilità e meno sprechi

E se tra i comportamenti socialmente responsabili già adottati ci sono la riduzione degli sprechi e il riciclo dei rifiuti (secondo la regola delle 4 R: riduci, riutilizza, ricicla, recupera),  nel piano strategico aziendale sono stati inclusi anche programmi di efficienza energetica mirati al miglioramento dei processi industriali, alla diminuzione dei costi di manutenzione e alla riduzione dei consumi elettrici, idrici e di gas.

 

Fonte TGCOM24

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