Tour goloso fra i Musei del cibo

Il cibo è convivialità, ma anche storia, cultura, tradizione. In Italia ci sono numerosi e sorprendenti musei, grandi e piccoli, dedicati ai prodotti più vari. Eccone alcuni, veramente golosi!

I Musei del cibo ne raccontano la storia e le infinite curiosità, ma anche la passione di chi, pezzo dopo pezzo, li ha creati. Un bel momento per visitarli può essere proprio questo che precede le festività, perché molti di essi sono annessi a opifici in cui ci si può rifornire di golosità natalizie, dal panettone alle bollicine. E chi non può farlo fisicamente, può visitarli virtualmente e, volendo, ordinare on line.

Loison Museum a Costabissare (VI) - Il panettone, dolce simbolo del Natale, ha un posto d’onore nel Loison Museum, dove un’intera sezione è dedicata alla sua storia che viene ripercorsa con documenti, cartoline, locandine, riviste e antiche cappelliere porta panettone. Creato con infinita passione da Dario Loison accanto alla suo pluripremiato laboratorio artigianale di Costabissara in Veneto, è un museo unico nel suo genere, che raccoglie migliaia di oggetti e documenti relativi all’arte bianca e alla pasta lievitata. Vi si ammirano macchinari provenienti da un antico laboratorio di pasticceria, utensili per la lavorazione delle materie prime e la decorazione di torte e, fra le curiosità, antichi vetri per aromi e una collezione di gettoni del pane, sostituti dei soldi che venivano prodotti solitamente da enti di assistenza, che garantivano in questo modo ai bisognosi una razione di pane. Dalla storia al presente, la passione di Dario Loison per la pasticceria si esplicita con la creazione di straordinari panettoni declinati in golosissime varianti (anche in formato Magnum), come quelli al Pistacchio Matcha (cuore di crema di Pistacchio Verde di Bronte Dop e copertura di cioccolato bianco e polvere di tè Verde Matcha), al  Mandarino Tardivo di Ciaculli (Presidio Slow Food), il NeroSale (cioccolato e caramello salato), il Regal Cioccolato (con selezionato cioccolato cru monorigine e crema al cioccolato) o il tradizionale Classico a.D. 1476 con pregiati canditi di arance di Sicilia e cedro di Diamante. Come i pandoro, sono racchiusi in ricercate confezioni da riutilizzare (come la latta vintage o la cappelliera) ispirate alle atmosfere magiche del Natale. Li si trova, con la vastissima gamma dei dolci di Dario, rivestiti a festa dal gusto della moglie Sonia, nel punto vendita accanto al museo, o possono essere ordinati con lo shop on line.

Museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro – Capriolo (BS) - Il Museo espone oltre 3.000 oggetti, ha una ricca biblioteca con oltre 2500 volumi. Creato nel 1986 da Gualberto Ricci Curbastro (e ampliato negli anni) accanto alla sede della sua cantina di Capriolo (Bs), è un museo “vivo”, che trasmette saperi e conoscenze, salvando dall’oblio la cultura agricola della Franciacorta. Perciò i visitatori sono guidati nella visita da personale appositamente formato, che illustra gli oggetti esposti nelle varie sale, narra tradizioni, risponde a domande e curiosità. Di particolare interesse la Sala dell’Enologia, ricca di oggetti ed attrezzature. La visita si conclude in cantina, dove sono esposti pregiati pezzi, con l’illustrazione del ciclo di produzione del Franciacorta DOCG e degustazione di uno o più vini. Volendo, ci si può fermare nello spaccio per acquisti di vini e prodotti aziendali, che possono comunque essere acquistati anche on line.

Musei del Cibo in provincia di Parma - La provincia di Parma è un regno di prelibatezze, a cui dedica ben 8 Musei del cibo: il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, il Museo del Salame a Felino a Felino, il Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano, il Museo del Culatello e del Masalén a Polesine Parmense (dove si possono anche acquistare i rispettivi prodotti) e il Museo della Pasta e il Museo del Pomodoro a Collecchio, il Museo del Vino a Sala Baganza, il Museo del Fungo Porcino di Borgotaro. Il Museo del Culatello e del Masalén a Polesine Parmense, ospitato nel complesso dell’Antica Corte Pallavicina, grazie allo shop on line, dà anche a tutti la possibilità di farsi arrivare a casa i sapori inimitabili dei salumi della Bassa Padana, che i fratelli Spigaroli producono con la sapienza di un tempo. Cominciò, 150 anni fa, con il loro bisnonno Carlo, norcino di fiducia di Giuseppe Verdi nonchè suo mezzadro, che li apprezzava tanto da scrivere agli amici “i miei migliori compagni di viaggio sono salami, culatelli, spalle cotte e il mio vino”. Di Verdi si narra nel museo, dove con foto, mappe e touch screen, viene raccontata la Terra del Culatello e le tradizioni del maiale, la storia degli Spigaroli (trasferiti sulle rive del Po e divenuti ristoratori) e dei Masalén, i norcini che tramandavano di padre in figlio i segreti della corretta macellazione del maiale. Si entra quindi nel mondo segreto del Culatello, salume prediletto da moltissimi personaggi famosi, da Giuseppe Verdi a Giovannino Guareschi e, venendo a tempi recenti, a celebrities come il principe Carlo d’Inghilterra e George Clooney e si percorre la  sotterranea Galleria dei Culatelli (dove i pregiatissimi salumi stagionano nell’umidità e nella penombra) prima di risalire fino alla sala dell’Hosteria, dove si può procedere alla degustazione e acquistare pubblicazioni, oggetti, salumi, formaggi e i prodotti dell’azienda agricola.

Museo Agorà Orsi Coppini di San Secondo Parmense (PR) -  È un vero e proprio centro culturale dedicato all’olio e all’olivo, creato per diffondere la conoscenza di un prodotto che scandisce la storia del Mediterraneo, dalla mitologia fino ai giorni nostri. Il Museo Agorà Orsi Coppini di San Secondo Parmense, che comprende il Museo dell’Arte Olearia e l’Agorà tra gli ulivi, è un omaggio alla passione per l’olio di Anita e Americo Coppini, oliandoli fondatori dal 1946, che continua a vivere ancora oggi, dopo tre generazioni, nel cuore della famiglia Coppini. Il progetto di Americo, inizialmente mastro casaro, era di riportare l’extravergine in provincia di Parma. Una vera e propria vocazione, tanto che veniva chiamato il “missionario dell’olio” quando viaggiava con la sua bicicletta nelle campagne per fare conoscere il vero Extravergine, insegnandone la degustazione. Il Museo si articola in tre zone denominate Spazio Anita, Spazio Americo e Angolo di lettura. La prima è dedicata alla storia dell’olio e ai sistemi di produzione meccanici, come il torchio o la pressa a leva. Nella seconda si trovano gli strumenti di produzione idraulici. Nella terza ed ultima si può ammirare un frantoio in pietra a due macelli (pietre molari). Infine, unico nel suo genere è l’Agorà tra gli ulivi, un teatro all’aperto immerso in un parco naturale, dove si possono tenere concerti e spettacoli vari. Accanto al museo non c’è uno spaccio, ma olio e prodotti aziendali si possono ordinare on line.

Museo del Cioccolato Antica Norba di Norma (LT) – Il cioccolato è una golosità a cui non si rinuncia durante le feste. La sua storia viene raccontata nel Museo del Cioccolato Antica Norba di Norma (Lt), in Lazio, che ha anche un’interessante sezione in cui vengono illustrate tutte le fasi di lavorazione dei semi della pianta del Theobroma cacao: dalla piantagione alla raccolta fino all’essicazione ed alla tostatura, tutti i passaggi sono descritti nei minimi particolari. Curiosa è la ricostruzione di un’antica fabbrica di cioccolato con i macchinari originali, che permette di conoscere come un tempo veniva prodotto. A completare il percorso, antiche stampe, vecchie confezioni, bilance, cioccolatiere e molti vecchi oggetti e utensili provenienti da tutta Europa e un’area destinata allo shopping, che può essere fatto anche on line, e che propone piccoli presepi, cuori, scatole con confezioni di tavolette di diversi gusti, mandorlati e nocciolati, torroni ricoperti di cioccolato ed altre golose delizie.

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