Vino: come riconoscerlo

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I vini si differenziano tra loro per il sistema di vinificazione, cioè vini normali o speciali, e per le proprietà organolettiche: colore, profumo, gusto e retrogusto. Altri parametri concorrono a definire le caratteristiche di un vino infatti troviamo: alcol, acidità, sapidità, sensazione di astringenza. Inoltre i vini possono essere differenziati in vini tranquilli, vini frizzanti e spumanti, a seconda del fatto che siano in grado o meno di sprigionare anidride carbonica all’apertura delle bottiglie. Un ulteriore distinzione è il contenuto in zuccheri non fermentati del vino, da cui otteniamo il vino secco, semisecco, dolce ecc…

Inoltre ogni vino è caratterizzato da una temperatura di servizio, cioè la temperatura ideale per la consumazione, e da abbinamenti ottimali con determinate pietanze.

Vino da tavolo

Il vino da tavola è una categoria identificata dai vini prodotti con uve autorizzate, senza dover rispettare particolari disciplinari di produzione, solitamente il vino da tavola si ottiene da vini “veri e propri”, cioè quelli generici di qualità più modesta, che possono riportare sull’etichetta la sola indicazione “Vino da tavola” ed il nome o la ragione sociale dell’imbottigliatore. In modo facoltativo è possibile riportare l’indicazione del colore come bianco, rosato o rosso, ma non i vitigni utilizzati o l’anno di produzione. Tuttavia la dicitura vino da tavola non è sempre sinonimo di “scarsa” qualità ma semplicemente di non appartenenza ad alcun disciplinare di produzione. Non è quindi raro trovare vini da tavola di grande qualità e prestigio.

Vini normali

Si intendono per vini normali quei vini immessi al consumo dopo aver subito il solo processo di vinificazione, quindi senza interventi tecnici successivi o aggiunte di altri componenti.

Vino bianco

Il vino bianco si presenta all’aspetto di colore giallo in varie tonalità, dal verdolino all’ambrato, passando per il paglierino e il dorato, è generalmente caratterizzato da profumi floreali e fruttati, e va consumato ad una temperatura di servizio compresa fra 8 °C e 14 °C. Al gusto prevalgono le sensazioni di freschezza e acidità, anche se con l’aumentare della temperatura di servizio potrebbero presentarsi sgradevoli sensazioni di amaro. Gli accoppiamenti ottimali sono con le pietanze a base di pesce, molluschi, crostacei, verdure e carni bianche, ed in generale con piatti di cottura rapida e sughi poco strutturati.

Vino rosato

Il vino rosato si presenta all’aspetto di colore tra il rosa tenue, il cerasuolo e il chiaretto, è generalmente caratterizzato da profumi fruttati, e va consumato ad una temperatura di servizio compresa fra 10 °C e 14 °C, al gusto prevalgono le sensazioni di leggera acidità, di aromaticità e di lieve corposità. Gli accoppiamenti ottimali sono con pietanze gustose a base di pesce, paste asciutte con sughi delicati, salumi leggeri.

Vino rosso

Il vino rosso si presenta all’aspetto di colore rosso in varie tonalità che va dal porpora al rubino fino al granato e all’aranciato. E’ generalmente caratterizzato da un’ampia varietà di profumi come quello dei fiori, frutta, confettura, erbe, spezie, ecc… e da una più o meno elevata sensazione di morbidezza, corposità e tannicità. Va consumato ad una temperatura di servizio compresa fra 14 °C e 20 °C. Gli accoppiamenti ottimali sono con le carni rosse, la cacciagione, i formaggi, e tutte le pietanze basate su cotture prolungate e sughi strutturati.

Vino novello

Si ottiene mediante macerazione carbonica. Ha un colore intenso e forti aromi secondari o fermentativi. Non può essere immesso sul mercato prima del 6 novembre di ogni anno e se ne consiglia un consumo nei primi sei mesi perché poco stabile. Un accoppiamento ottimale e tipico del vino novello è con le castagne, e conseguentemente con gli alimenti a base di farina di castagne, comenecci e castagnaccio.

Vino passito

Ottenuto da uve appassite lavorate come per una normale vinificazione. L’appassimento può avvenire in maniera naturale sulla pianta, eseguendo dunque la vendemmia tardivamente, oppure artificialmente ponendo l’uva su dei graticci sui quali viene insufflata aria calda, oppure per effetto della cosiddetta muffa nobile, ovvero la Botritys Cinerea, che attacca gli acini formando una coltre superficiale che fa evaporare l’acqua contenuta nell’acino, aumentando così la concentrazione degli zuccheri.

Vin ruspo

Viene fatto con una miscela di vino di Carmignano DOCG attraverso una fermentazione breve la quale toglie leggermente il colore rosso delle bucce di uva. Viene spesso confuso dai non addetti con il vino rosé, o rosato, e come questo si serve a temperature dell’ordine dei 10 °C 14 °C.

Vino barricato

“Barriques per l’affinamento del vino”

Il vino barricato viene lasciato invecchiare in botti di legno, con particolare riferimento al legno di rovere che si ottiene dalle querce, ma anche di robinia, ciliegio ed altre essenze. Questo procedimento consente al vino di invecchiare lentamente mediante un processo diossidoriduzione che avviene tramite le fibre lignee: esso dà al vino un aroma più intenso, un odore di tostato e al gusto sarà più equilibrato e più morbido. Il legno cede al vino i tannini idrolizzabili, e sentori speziati ad es. vaniglia ed eterei che conferiranno al vino un prezioso bouquet. Le botti di rovere più prestigiose per le loro performance sono le barrique francesi di 225 litri, fabbricate esclusivamente con legni di rovere provenienti dallaforesta di Allier. Il fatto di potere contare su legni che provengono storicamente dagli stessi alberi, consente agli enologi di potere stabilire diversi parametri per l’invecchiamento dei vini. Va segnalato che è diventata prassi comune da parte di produttori vinicoli assai commerciali l’aggiungere al vino trucioli di legno per conferire al vino gusto ed aromi di legni: numerosi enologi ritengono che si tratti di una manovra posticcia che non può assolutamente dare al vino trattato le caratteristiche di un vero invecchiamento in botti di legno pregiato. Infatti si ritiene che l’effetto dei trucioli sia principalmente quello di dare al vino sentori di tostatura senza però contribuire all’evoluzione aromatica che si raggiunge grazie ai particolari equilibri ossidoriduttivi che si vengono a determinare nelle barrique. Inoltre in queste ultime sono presenti le fecce nobili le quali sono la base dell’evoluzione aromatica del vino e in parte della sua stabilizzazione.

Vini speciali

Si intendono per vini speciali quelli che dopo il processo di vinificazione e prima di essere immessi al consumo vengono sottoposti ad ulteriori interventi tecnici o all’aggiunta di altri componenti.

I vini speciali sono:

Vino spumante: In seguito ad una vinificazione tradizionale come per un normale vino bianco, viene aggiunto il cosiddetto Liquer de Tirage ovvero lieviti, monosaccaridi (zucchero di canna) e minerali, al fine di provocare una rifermentazione che può avvenire in bottiglia (Metodo champenoise o Classico) o in autoclave (metodo Charmat o Martinotti)

Vino spumante

Vino aromatizzato

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