Semestre Ue: i 1000 giorni di Renzi includono la green economy?

Energie pulite e green economy sembrano del tutto assenti nel discorso di Renzi.

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Ha promesso che in mille giorni, l’Italia si presenterà alla guida dell’Europa con un pacchetto unitario di riforme da portare a compimento dal primo settembre 2014 al 28 maggio 2017. Tra esse, l’innovazione tecnologica e la crescita. Ma le energie pulite? E la green economy? Del tutto assenti nel discorso di Renzi e, forse, anche nella sua idea di Semestre europeo a guida italiana.
Il semestre di Presidenza italiana deve essere l’occasione per un pacchetto di riforme cui darei innanzitutto un riferimento cronologico: ci prendiamo, dopo i primi cento giorni più o meno scoppiettanti, un arco di tempo che sia sufficiente – potremmo definirlo medio periodo in politica più che in economia – di mille giorni, dal 1o settembre al 28 maggio, 1o settembre 2014 – 28 maggio 2017. un arco di tempo quasi triennale nel quale individuare punto per punto – questo sarà il lavoro da fare entro il 1° settembre 2014 – ciò che noi, in modo molto esplicito, proponiamo ai cittadini, non genericamente le riforme, ma come vai a cambiare il fisco, quale tipo di infrastrutture inserisci nel decreto «sblocca Italia» e nell’arco della programmazione triennale, come intervieni, dai diritti all’agricoltura, dalla pubblica amministrazione al welfare, come in questi mille giorni sei nelle condizioni di sfidare, in una logica positiva e propositiva, il Parlamento a migliorare il Paese” – ha detto oggi nel discorso alla Camera.

Ottimi propositi, ma con grandi assenti. Sembra ormai inutile sostenere che la green economy sembra una delle poche strade percorribili per il rilancio del paese, visto anche il successo riscosso in Italia e all’estero da settori quale il fotovoltaico. E proprio il fotovoltaico, uno dei fiori all’occhiello italiani, potrebbe essere penalizzato dal nuovo spalma incentivi. Timori non solo nostrani ma sollevati anche da autorevoli quotidiani stranieri, come il Wall Street Journal e ilFinancial Times, entrambi convinti che il decreto possa scoraggiare se non danneggiare gli investimenti esteri.
Di recente, il Ministro dell’Ambiente Galletti aveva sottolineato che proprio la green economy sarebbe stata il volano dell’Europa e dell’Italia: “Oggi le priorità per l’Italia sono crescita economica e occupazione, che per noi significa crescita verde che genera nuova occupazione duratura. Sono convinto infatti che se c’è un decoupling che l’Europa deve perseguire, disaccoppiando la crescita economica dal consumo di risorse naturali, ce n’è un altro che deve chiudersi: la separazione culturale e di strategie fra sviluppo tout court e sviluppo sostenibile, fra green economy ed economy“.

Sicurezza energetica, un altro argomento chiave tra i dibattiti europei di queste ultime settimane, soprattutto per via della delicata situazione tra Ucraina e Russia. Da tempo si parla infatti di incrementare la produzione nazionale di energia pulita, per affrancarsi dal gas russo. Ma anche su questo, alla Camera, nessun accenno.
E intanto si moltiplicano gli appelli per rendere vincolanti gli obiettivi del pacchetto clima energia. Dopo aver fatto orecchie da mercante sulle richieste di aiuto del comportato del fotovoltaico, Renzi ascolterà l’appello per sottoscrivere obiettivi più severi?

Fonte Greenbiz.it di Francesca Mancuso

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