Conserva il gusto della frutta estiva fino a novembre ed è chimica-free. E’ la pesca di Leonforte Igp, una “giallona” coltivata al centro della Sicilia, in provincia di Enna, con una particolare tecnica dell’insacchettamento in carta pergamenata che la preserva da fitopatologie senza uso di antiparassitari, illustrata a Roma presso la sede dell’Aicig, l’associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche. I numeri di produzione sono di nicchia, 400 tonnellate in un anno, e di questa solo la metà sono destinate a diventare Igp, a indicazione geografica protetta. A coltivarla 20 produttori aderenti al Consorzio di tutela, presieduto da Carmelo Salamone.
“La presenza della mosca mediterranea – ha spiegato il presidente del Consorzio Salamone – e la mancanza di cure ad hon all’epoca furono la chiave di svolta nella coltivazione di questo frutto che identifica tante varietà locali che maturano tardi. Oggi il sacchetto di pergamena utilizzato durante la maturazione del frutto in pianta rappresenta il tratto distintivo di questa pesca da colore peculiare. Si tratta – ha detto – di una produzione più conosciuta fuori dalla Sicilia, dove viene distribuita il 90% della produzione, che sulla nostra isola.
Gran parte delle vendite avviene sugli scaffali di grandi catene della Gdo, ma alcune forniture sono destinate alla Germania, e più recentemente a Dubai. Siciliano però è un nostro ambasciatore, il rinomato pasticcere Nicola Fiasconaro che ha scelto la pesca di Leonforte Igp per le confetture che ben si sposano con la ricotta. Altri grandi chef, a partire da Gianfranco Vissani, si sono interessati alla nostra pesca tardiva”.
“Questo frutto tardivo, in quanto raccolto da settembre a novembre – ha osservato il segretario generale Aicig Leo Bertozzi – è espressione di eccellenza di un sistema delle Dop e Igp che a livello europeo conta 1336 Ig food di cui ben 284 italiane tra Dop, Igp e Stg alle quali si aggiungono altre 523 denominazione Docg, Doc e Igt relative ai vini”. La Sicilia in questo è una delle cinque regioni più importanti d’Italia per i prodotti certificati con 17 Dop e 12 Igp e ben 18mila ettari di superficie regionale destinati alle produzioni Ig food.
Fonte ANSA