Il cibo come veicolo di emozioni e mezzo di contatto

Il gusto offre un canale aggiuntivo attraverso cui poter conoscere e relazionarsi con il mondo esterno

Sono ancora negli occhi le luci dell’Albero della Vita e del Padiglione Italia con la sua chioma alta rivolta al futuro. Se Expo 2015 ha chiuso i battenti, rimangono nell’aria languori e fragranze di piatti provenienti da ogni parte del mondo, sperimentazioni esotiche e cibi nutrienti per appetito e anima.

“Il buon cibo è il fondamento della vera felicità”, sosteneva non a caso il re dei cuochi francesi Auguste Escoffier. Lo possono confermare alla Lega del Filo d’Oro, che da oltre 50 anni assiste e riabilita i sordociechi e i pluriminorati psicosensoriali. Qui, infatti, il buon cibo assume connotazioni ancora più importanti del solito e diventa un prezioso mezzo di comunicazione, un ulteriore strumento a disposizione degli educatori per aiutare le persone sordocieche a uscire dall’isolamento.

Chi non vede, non sente e non può parlare rischia di rimanere chiuso nel suo buio silenzioso. Ma ecco che il gusto offre un canale aggiuntivo, attraverso cui poter conoscere il mondo esterno e con il mondo esterno relazionarsi.

Il cibo veicola emozioni ed è ormai sempre più protagonista in ogni ambito della quotidianità di tutti noi, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Ecco che allora i sapori da scoprire e da riconoscere diventano parte integrante del percorso riabilitativo degli ospiti della Lega del Filo d’Oro, educati delicatamente al gusto e alla corretta nutrizione.

Gli specialisti si concentrano sia sulla rieducazione alla masticazione e alla deglutizione che sull’esperienza sensoriale che il gusto è in grado di suscitare, fattore di stimolazione che viene allenato e permette di vincere paure e ritrosia. Il ventaglio di sapori a cui un ragazzo è abituato è gradualmente ampliato. Anche l’olfatto è spronato al progressivo riconoscimento degli odori culinari, come pure il tatto, per distinguere temperatura, consistenza e dimensione dei pezzi di ogni vivanda.

Sono tante le attività messe in piedi alla Lega del Filo d’Oro: laboratori sul gusto, esercizi per l’accettazione del cibo per gli individui con più difficoltà, manipolazione degli alimenti (dai chicchi di caffè alla pasta cruda). Insieme a questo gruppo di commensali pronti ad aprirsi, ecco in azione una squadra di esperti: educatori, logopedista, dietista e cuoco, tutti uniti verso la vera felicità.

Anche per queste attività servono spazi adeguati alle esigenze delle persone sordocieche, ecco perché la Lega del Filo d’Oro costruisce ad Osimo il nuovo Centro Nazionale.

Fonte: www.panorama.it

Foto: legadelfilodoro.it

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